Abbigliamento Medievale per rievocazione storica
Di Gianna Carraro
Versione PDFOperazioni preliminari
Per realizzare capi di abbigliamento storico, si debbono eseguire alcune operazioni preliminari di analisi.
- Prima operazione: sapere di quale periodo si deve realizzare il capo; il Medioevo è un periodo piuttosto lungo e denso di cambiamenti ed eventi straordinari.
- Seconda operazione: si deve ben sapere quale personaggio si vuole evocare: un cavaliere, un armato o un civile e se civile quale: nobile, mercante, contadino, artigiano, religioso o altro.
Questa operazione non deve essere sottovalutata perché l'errato accostamento di indumenti di rango o ceto sociale diverso, possono screditare la serietà del rievocatore. Ad esempio, indossare una veste da contadino, quindi di tessuto non fine e colore non pregiato, ed un mantello di colore nero assoluto, magari a ruota intera, bordato di passamaneria con fili d'oro - che era alla portata solo di un personaggio di altissimo rango- è da evitare nel modo più assoluto. - Terza operazione: individuare l'area geografica del nostro personaggio, perchè in base al clima, alle risorse del territorio, alla possibilità di scambi commerciali, il suo abbigliamento sarà molto diverso e/o avrà caratteristiche di un altro paese.
- Quarta operazione: è necessario documentarsi sempre, con: immagini iconografiche, sculture, miniature, o meglio ancora reperti archeologici..
Il tessuto e la tessitura
Da che l'uomo è comparso sulla terra, ha avuto la necessità di coprire il proprio corpo per difendersi dal clima, ed a questo scopo ha usato ciò che la natura gli forniva vicino a se. La storia della tessitura e dell'abbigliamento, seguono quella dell'umanità.
I primi telai apparvero nel neolitico ed erano poco più di un'intelaiatura rettangolare costruita con rami o pali di legno.
La tensione dei fili d'ordito era ottenuta tramite pesi di argilla o pietra. Nell'undicesimo secolo s'incomincia ad utilizzare il telaio a pedale, che velocizza e alleggerisce il lavoro rispetto al telaio a mano. Una vera rivoluzione industriale.
L'aumento della produzione fa si che si sviluppino le corporazioni di tessitori. Volendo confezionare abiti medievali, si deve tenere conto anche dei tipi di tessuto che nel periodo scelto erano più comuni ed utilizzati partendo delle trame tela e saia sino ad arrivare, dopo la metà del XIV secolo, ai velluti ed ai broccati. Durante tutto il Medioevo il telaio verticale continuerà ad essere utilizzato per confezionare arazzi.
Tessuti animali.
- Lana: Documenti archeologici rinvenuti in babilonia e in Ur, provano che la lana veniva filata e tessuta sin dal 4000 a.C. Ancora prima l'uomo preistorico si è servito di pelli lanose per farsi i primi indumenti. L'uso della lana per la tessitura, era diffuso dappertutto. Il maggior sviluppo l'ebbero L'Inghilterra e la Spagna, ma alcuni centri d'eccellenza erano proprio in Italia come Firenze, Milano, Venezia.
- Seta: già conosciuta in oriente dal 6.000 a.c., venne importata in Italia attraverso Bisanzio nel VI secolo d.C.. Nel 1140, gli Arabi introdussero la bachicoltura in Sicilia, in Calabria e in Spagna. Tra il 1300 e il 1500, la produzione della seta in Italia raggiunse un notevole sviluppo. I principali centri di lavorazione furono Firenze, Venezia, Milano e Lucca. Vestiva ricchi e potenti dato il pregio ed il costo del filato. Spesso veniva usata per ottenere tessuti assieme alla lana ed al lino, ordito lino, canapa, o lana e trama di seta con i quali si confezionavano diaspri e sciamiti.
Tessuti vegetali
- Lino: E' la più antica delle fibre vegetali, conosciuta sin dall'epoca egizia. Coltivata dai Fenici ed altri popoli del Medio Oriente che ne diffusero l'uso a Greci e Romani. Nel Medioevo la coltivazione del lino si diffuse in tutta Europa e nelle Fiandre. Era la fibra vegetale più utilizzata da tutti i ceti sociali
- Canapa: Probabilmente è la fibra tessile più antica del mondo. La canapa in Europa sembra essere stata introdotta dagli Sciiti intorno al 1500 a.c. Le prime notizie si anno grazie a Lucilio, poeta satirico latino del II secolo a.C. Si trovano inoltre notizie sulle tecniche di coltivazione negli scritti di Columella (I sec. d.C.), di Plinio (I sec. d.C.) e di Palladio (IV sec. d.C.).
- [...]Il primissimi segni del cotone risalgono a oltre 9000 anni fa: alcuni scavi hanno dato alla luce semi di cotone databili a quel periodo nella zona della valle dell'Indo. In Europa, furono gli arabi a portare il cotone in Grecia attorno al 350 a. C., durante il regno di Alessandro Magno, e furono poi i Saraceni ad introdurre la coltura in Nord Africa, in Spagna e in Sicilia (IX secolo). Fino alla metà del XIV secolo il cotone era difficile da filare e tessere e rimase quindi un tessuto di lusso al pari della seta.
Colori da utilizzare
L'argomento è complesso e di non facile esemplificazione. I coloranti erano tutti naturali e quindi ottenuti dalla lavorazione di materie vegetali e/o animali. Il colore aveva anche una forte valenza sociale; esistevano infatti coloranti molto costosi (impiegati nella grande tinta) e coloranti più economici (piccola tinta). Secondo l'antropologo francese Michael Pastoreau esisteva un linguaggio dei colori ripreso anche nell'araldica; ad esempio:
- Bianco: colore della neve, evoca la purezza, innocenza, verginità e fede. E' il colore della veste dei cavalieri durante l'investitura.
- Rosso: Sangue, fuoco, colore carnale dell'amore della passione, del potere, della carità. Vestivano di rosso i reali e le spose.
- Nero: colore della notte delle tenebre della morte. Il costo elevato della tintura lo identifica come colore dei nobili, quindi elegante
- Verde: colore della ripresa della natura in primavera, della speranza. e dell'ardore, meno usato degli altri colori perché instabile.
- Giallo: colore dello zolfo, che inspirato può provocare turbe mentali. E' il colore dell'infamia, del tradimento, riservato alle prostitute e agli ebrei.
- Blu: completamente ignorato dalla chiesa fino al XII sec, diventerà poi il colore del manto della Madonna. La luce è azzurra come il cielo. È il colore dei principi.
- Viola: colore della penitenza, dall'Avvento, lutto.
L'abbigliamento del XIII secolo
Nell'abbigliamento che va dal X alla metà del XIV secolo, sono presenti caratteristiche comuni a tutto il periodo. Prenderò in esame il XIII secolo perché è quello in cui maggiormente si fondono vecchie tradizioni e nuovi sviluppi economici, sociali e tecnologici. E' inoltre in questo secolo che l'arte della tessitura e della tintura vivono il loro massimo sviluppo.
In tutto il Medioevo il tessuto era molto, molto prezioso e non andava assolutamente sprecato. I modelli permettevano, attraverso i gheroni, di sfruttare al massimo la pezza di tessuto. II modello variava notevolmente in funzione della quantità di tessuto disponibile
Intimo
Brache

Le donne non portavano biancheria intima ad eccezione di una benda di lino che fasciava le parti intime durante il ciclo mestruale. Da qui la parola “pannolino” Le mutande, in lino o canapa generalmente di colore naturale, si presentavano come degli ampi calzoni. Arrivavano sotto le ginocchia e talvolta sino alle caviglie. La vita era molto alta e veniva ripiegata formando una specie di ciambella attorno al corpo. Nel giro vita veniva inserita una fettuccia di tessuto che fungeva da cintura. Su questa fettuccia, venivano fissati i lacci delle calze-brache.

Camicia

La camicia, o a spil, veniva portata direttamente sulla pelle. Di lino o canapa di foggia trapezoidale, era piuttosto ampia e veniva indossata indifferentemente da uomini e donne. La differenziava la lunghezza; la donna la portava lunga fino ai piedi, l'uomo fino alle ginocchia. Le maniche erano solitamente lunghe e piuttosto aderenti. Il collo si poteva chiudere mediante laccetti di tessuto o con un bottone (pomello, maspillo).

Veste

Questo capo d'abbigliamento possiamo sentirlo chiamare cotte, guarnello, tunica, gonnella, ed altro ancora, secondo la provenienza ed il periodo, ma si parla sempre del capo da indossare sopra la camicia. In estate poteva essere anche indossato come capo unico senza camicia. Di tessuto non troppo pesante, veniva spesso fermato in vita da una cintura. La classe nobiliare e quella borghese ne avevano fatto un capo raffinato, ricamandovi ai margini motivi decorativi con una tecnica chiamata acupictus.

Sopra-veste

Chiamata anche surcotte o guarnacca, veniva indossata sopra la veste per ripararsi dal freddo; aveva le maniche estraibili e veniva indossata da uomini e donne.

Mantello

Aveva la duplice funzione di proteggere il corpo dalle intemperie e di manifestare il proprio ceto sociale. Quelli del ceto medio erano di lana e superavano di poco il ginocchio per non sporcarli di fango. Quelli dei nobili erano di tessuto pregiato e ricamato ed erano lunghi sino ai piedi. Erano spesso foderati di pelliccia per proteggere dal rigore dell'inverno. Nell'Alto Medioevo erano dei semplici rettangoli di stoffa che venivano fissati con fermagli (clipeum). Con il passare del tempo divennero dei semplici semicerchi, comodi soprattutto per andare a cavallo,

Pellegrina (scapolare)

Era una mantellina corta, spesso con cappuccio, che serviva a proteggere il collo, le spalle, la schiena e la testa. Era fatta in panno di lana, in pelle o in lino. S'indossava infilandola dalla testa per posarsi sulle spalle. I cappucci potevano essere semplici o terminare con una punta più o meno lunga. Esistevano anche dei semplici cappucci senza mantellina, che coprivano solo il collo e le scapole; venivano chiamati scapolari.

Cuffia (ovetta)

E' il più caratteristico capo dell'abbigliamento del XIII secolo. E' una cuffia di lana leggera, di lino o canapa e talvolta anche di pelle. La sua funzione, oltre a proteggere dal sole e dal freddo, si dice sia stata quella di non trasmettere i propri pidocchi ad altre teste. Poteva essere grezza o finemente ricamata.

Calze-Brache

Quelle lunghe erano calze-brache ed erano prettamente maschili. Generalmente di lana, lino o seta, coprivano dal piede alla coscia dove finivano con un laccio che serviva per affrancarle in vita. Potevano anche essere solate. Le calze corte si legavano con un laccio al polpaccio. Anche queste potevano essere di lana, lino,o più raramente di seta. Erano usate sia dagli uomini che dalle donne. Le calze-brache, lunge e senza piede erano chiamate anche panni da gamba,: Usate dagli uomini, erano fatte generalmente di lana, lino o anche fustagno ed erano indossate sopra le calze corte.